Dal Waterfall allo Scrum

“Dal Waterfall allo Scrum” è  una mia presentazione fatta qualche tempo fa per spiegare lo Scrum a un gruppo di persone che ha sempre sentito parlare di metodologie agili ma che in  realtà non sono mai state coinvolte direttamente all’interno del framework.

E’ un piccolo prontuario che spiega brevemente il perché si fanno cosi tante riunioni 🙂

Scrum

Scrum è un framework di processo utilizzato dai primi anni 1990 per gestire lo sviluppo di prodotti complessi. Scrum non è un processo o una tecnica per costruire prodotti ma piuttosto è un framework all’interno del quale è possibile utilizzare vari processi e tecniche. Scrum rende chiara l’efficacia relativa del tuo product management e delle pratiche di sviluppo usate in modo da poterle migliorare.

(Jeff Sutherland, La Guida a Scrum™[1])

“Scrum enfatizza tutti gli aspetti di gestione di progetto legati a contesti in cui è difficile pianificare in anticipo.” (Wikipedia)

Non mi trovo troppo d’accordo con questa definizione: la dura realtà è che pianificare in anticipo le date esatte di delivery di ogni singolo step di progetto è semplicemente impossibile. Accettato questo applicando un controllo empirico (cioè basato sull’esperienza) è possibile dare un range di delivery basato sulla sequenza di priorità attuali. Tanto più ci si avvicinerà alla data di delivery tanto più questa stima sarà precisa.

Fare Scrum significa quindi deliverare incrementi di Software ad intervalli regolari (detti Sprint) fino a quando le richieste del cliente (che possono arrivare in qualsiasi momento) non sono pienamente soddisfatte. Il framework offre quindi degli strumenti per valutare il lavoro svolto e per adattarsi alle richieste successive.

 

 

 

 

Collaborare con successo

Collaborare con successo

Collaborare significa lavorare insieme per raggiungere uno scopo.

Scopo del Worshop:

Definire e distinguere i contesti di collaborazione. Saper scegliere e applicare lo stile di comunicazione più adeguato.

Dettagli:

  • Imparare a distinguere i vari contesti e livelli di comunicazione applicando lo stile più adeguato.
  • Gli elementi che portano a collaborare con successo.
  • Definire gli obiettivi della collaborazione: Saper distinguere tra obiettivo e desiderio.
  • Imparare i passi e i tempi della collaborazione.
  • Il pensiero creativo e lo studio della controparte
  • Lo stile collaborativo quando e come applicarlo.
  • Imparare ad appianare le divergenze per raggiungere un obiettivo comune.

 

Pillole di comunicazione efficace

Pillole di Comunicazione Efficace


Scopo del workshop:

Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell’ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.

Dettagli:

• Principi base della comunicazione:

• Modello di Jakobson

• Assiomi della comunicazione

• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:

• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno

• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause

• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la

comunicazione

• La lettura dei segnali oculari d’accesso (LEM)

• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:

• Il ricalco, la calibrazione e la guida